L’Itinerario MTB Expert della Ciclovia dei Parchi della Sicilia non è solo un percorso per mountain bike — è un’immersione totale nell’anima aspra e incontaminata dell’entroterra siciliano. Estendendosi per quasi 300 chilometri e con oltre 6.800 metri di dislivello, questo tracciato è pensato per ciclisti esperti in cerca di sfida fisica, varietà tecnica e un legame profondo con la natura.
Il viaggio inizia sui pendii dell’Etna, dove sentieri lavici, boschi secolari e creste panoramiche caratterizzano il paesaggio iniziale. Da qui, il percorso scende bruscamente nella Valle dell’Alcantara, dove strade di basalto nero si snodano accanto ad acque cristalline e gole profonde scolpite da secoli di attività vulcanica.
Procedendo verso ovest, si entra nei Monti Nebrodi, il parco naturale più grande e verde della Sicilia. Qui, fitte faggete e pascoli d’altura si estendono a perdita d’occhio. Piste sterrate e sentieri forestali salgono e scendono attraverso zone remote, dove mandrie di bovini e cinghiali selvatici si muovono liberamente. Il terreno alterna ghiaia compatta, mulattiere rocciose e tratti dove sarà necessario scendere dalla bici e spingere — ma la ricompensa è sempre all’altezza: silenzio, solitudine e panorami che si aprono all’improvviso, rivelando l’immensità della bellezza isolana.
Piccoli borghi montani come Randazzo, Cerami e Mistretta offrono brevi momenti di civiltà — luoghi dove riposarsi, rifocillarsi e assaporare la cultura locale. In questi paesi senza tempo, tra case in pietra, panifici a conduzione familiare e piazze addormentate, ci si accorge che la Sicilia dell’interno segue un ritmo tutto suo, lontano dalle rotte turistiche.
L’ultima parte del percorso entra nel Parco delle Madonie, un paesaggio mozzafiato fatto di picchi calcarei, altipiani e sentieri boschivi serpeggianti. Si attraversano villaggi pittoreschi come Gangi e Petralia Sottana, aggrappati alle montagne e con viste spettacolari sulle valli sottostanti.
Infine, il terreno si ammorbidisce e il sentiero comincia a scendere verso il Mar Tirreno. L’arrivo avviene nella cittadina costiera di Cefalù, dove la vista del mare e il suono delle onde segnano la fine di un’avventura straordinaria. Con le sue stradine medievali e la cattedrale normanna riconosciuta dall’UNESCO, Cefalù è il luogo perfetto per riflettere sul cammino compiuto — un viaggio che ha messo alla prova la tua resistenza, ha premiato la tua curiosità e ti ha fatto scoprire il cuore nascosto della Sicilia.
Questo itinerario MTB è pensato per chi cerca fatica e meraviglia, per chi non teme la polvere sulle gambe o il fango sulle ruote, e per chi sa che le strade indimenticabili sono spesso le più difficili da raggiungere. La Ciclovia dei Parchi della Sicilia in MTB è selvaggia, remota e assolutamente indimenticabile.
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La prima sezione dell’itinerario prende il via dai versanti settentrionali dell’Etna, ad alta quota, dove strade forestali e antiche colate laviche attraversano l’imponente Pineta Ragabo. Questo tratto iniziale offre una combinazione di terreni vulcanici, sterrato compatto e ghiaia sciolta, che richiedono una buona padronanza della bici e una discreta preparazione fisica. Con l’inizio della discesa verso la Valle dell’Alcantara, il paesaggio si apre in vedute spettacolari sul fondovalle e sulle formazioni laviche circostanti. Il percorso attraversa lo storico borgo di Castiglione di Sicilia, arroccato su una cresta con vista sulla valle, e prosegue lungo strade secondarie panoramiche e sentieri rurali fino a Francavilla di Sicilia — alle porte delle Gole dell’Alcantara, e una strategica fermata prima di entrare nell’area dei Nebrodi.
La seconda sezione del percorso entra in una delle aree più remote e incontaminate della Sicilia nord-orientale. Lasciando Francavilla di Sicilia, il sentiero inizia una salita costante verso la Riserva Naturale del Bosco di Malabotta — un’area protetta conosciuta per le sue querce e faggete secolari, la fitta vegetazione e le occasionali apparizioni di cinghiali e rapaci. Il terreno alterna strade forestali rocciose, sterrati compatti e salite tecniche che richiedono resistenza e buon equilibrio. Il percorso costeggia i celebri megaliti dell’Argimusco, spesso chiamati la “Stonehenge di Sicilia”, offrendo, nelle giornate limpide, viste panoramiche sull’Etna e sulla costa tirrenica. Proseguendo verso ovest, si raggiunge il borgo d’altura di Floresta — il paese più alto della Sicilia, situato a 1.275 metri sul livello del mare. Circondato da vasti pascoli montani e creste modellate dal vento, Floresta rappresenta un punto chiave per rifornirsi e riposarsi. Questo tratto è caratterizzato da un dislivello importante, sezioni esposte e condizioni meteorologiche variabili, rendendolo uno dei passaggi più impegnativi dal punto di vista fisico, ma anche tra i più spettacolari dell’intero itinerario.
La terza sezione segue l’aspra Dorsale dei Nebrodi, una cresta montuosa che costituisce la spina dorsale del Parco dei Nebrodi. Questo tratto mette alla prova i ciclisti con continui cambi di quota su un terreno irregolare, che comprende sentieri rocciosi, piste forestali e stretti sentieri singoli immersi nella macchia mediterranea e nelle faggete. Il percorso richiede solide capacità tecniche e una buona resistenza fisica, attraversando zone selvagge e remote con pochi punti di accesso. Avvicinandosi al borgo storico di Capizzi, situato in posizione strategica su un’altura, il tracciato si sposta su strade rurali e vie lastricate in pietra. Capizzi rappresenta un’importante occasione per una sosta e per il rifornimento, tra architetture tradizionali siciliane e viste panoramiche sulle valli dei Nebrodi. Questa tappa combina salite fisicamente impegnative con discese tecniche, offrendo una sfida completa in uno scenario naturale di straordinaria bellezza.
La quarta sezione inizia con una difficile uscita dalle fitte foreste e dal terreno accidentato del Parco dei Nebrodi, dove i ciclisti affrontano ripide discese e tornanti tecnici su sentieri rocciosi e irregolari. Con l’ingresso nel Parco delle Madonie, il paesaggio cambia drasticamente in picchi calcarei, praterie alpine e pinete rade. Questo tratto richiede precisione nella guida e resistenza fisica per affrontare sia salite decise che discese rapide ed esposte. Il sentiero attraversa il borgo montano di Gangi, arroccato su uno sperone roccioso, che rappresenta un importante punto di sosta con accesso a servizi essenziali. L’avvicinamento a Gangi include un mix di strade sterrate e sentieri singoli tecnici, offrendo un terreno vario che mette alla prova le abilità e la tenuta del ciclista, ma che ricompensa con ampie viste panoramiche sulla catena montuosa delle Madonie.
La quinta sezione attraversa i terreni impervi dei Monti delle Madonie, partendo da Petralia Soprana e scendendo verso Petralia Sottana. I ciclisti affrontano un mix di sentieri stretti tecnici, sentieri rocciosi e ripidi percorsi forestali che richiedono grande padronanza della bici. Il percorso passa nei pressi del Santuario della Madonna dell’Alto, un importante luogo di pellegrinaggio situato su un pendio, che unisce interesse culturale a una salita impegnativa. Proseguendo verso Portella Colla, il tracciato presenta lunghe salite e creste esposte con terreno vario, tra ghiaia sciolta e sterrato compatto. La sezione si conclude a Piano Battaglia, un altopiano d’alta quota noto per le sue strutture sciistiche e le vedute panoramiche mozzafiato. Questo tratto impegnativo richiede resistenza fisica e precisione tecnica, ma ricompensa i ciclisti con paesaggi montani spettacolari e condizioni di sentiero varie.
L’ultima sezione del percorso scende dall’altopiano delle Madonie verso la costa tirrenica, iniziando con una discesa tecnica attraverso sentieri forestali misti e tratti rocciosi che conducono al Laghetto di Mandria del Conte, un piccolo lago di montagna incastonato in una conca naturale. I ciclisti affrontano un terreno variegato, con ghiaia sciolta, radici e occasionali passaggi tecnici su rocce che richiedono precisione nella scelta delle traiettorie e grande controllo della bici. Proseguendo in discesa, il sentiero passa nei pressi dello storico Monastero di San Giorgio, antico complesso monastico arroccato su un pendio, che offre una breve parentesi culturale in mezzo al paesaggio aspro e selvaggio. L’avvicinamento finale a Cefalù alterna tratti asfaltati e sterrati, con saliscendi che richiedono sforzo costante prima di aprirsi sulla splendida cittadina costiera. La tappa si conclude a Cefalù, dove i ciclisti sono ricompensati con viste panoramiche sul mare e la iconica Cattedrale Normanna, segnando la conclusione di un viaggio impegnativo e vario in mountain bike attraverso i diversi paesaggi della Sicilia.
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